Cosa veramente dicono le statistiche sugli infortuni

Il numero degli incidenti avvenuti, le lesioni soggette a segnalazione ed i mancati infortuni che non vengono notificati: cosa ci dicono realmente le statistiche? Offrono qualche indizio su come possiamo prevenirli nei luoghi di lavoro? Abbiamo trovato alcuni dati degni di attenzione e li guarderemo più da vicino. Il risultato è molto interessante: non ci rimane che trarne delle conclusioni.

Cosa (non) rivelano le statistiche sugli infortuni

Il muratore sta sui bordi traballanti al cantiere ad alta quota e guarda giù
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(Immagine: © Aisyaqilumar | stock.adobe.com)

Con precisione matematica, I numeri effettivamente ci dicono tanto sulla sicurezza occupazionale e gli infortuni sul lavoro. Un esempio viene illustrato di seguito attraverso i dati accertati in Italia da INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) nel 2016.*

  • Lavoratori con riconoscimento di malattia professionale: 816
  • Decessi per silicosi/asbestosi: 357
  • Infortuni mortali sul lavoro: 618
  • Infortuni sul lavoro: 390
  • Giorni di inabilità temporanea assoluta a causa di infortuni: 10,9 milioni.

E non è solo che questi numeri siano allarmanti. Bisognerebbe assolutamente analizzarli e considerarli nel giusto contesto.

La sicurezza sul lavoro deve guardare oltre l’orizzonte

L’elenco sopra è molto riduttivo: potrebbe indicare con quale frequenza si verifica un dato tipo di infortunio, ma non è in grado di spiegare alcuna delle interrelazioni risultanti fra tali fatti. Ciò fa sì che i dettagli finiscano per essere relegati in secondo piano, ignorando le risposte a domande quali:

  • In base a quali criteri gli infortuni e malattie vengono distinti tra quelli che si verificano all’interno del luogo di lavoro, al di fuori di esso o in itinere?
  • Vi è una distinzione fra le malattie correlate al lavoro provocate da errori ricorrenti da quelle causate da un singolo incidente?
  • Che ruolo giocano le lesioni e infortuni dovuti a scivolate, inciampate e cadute?
  • Quali sono le ragioni specifiche per le quali qualcuno cade e si fa male?
  • Si possono distinguere le cause statistiche le une dalle altre per quanto riguarda la loro frequenza? Questi rischi si limitano al luogo di lavoro o si presentano anche al di fuori di esso?

Un’ulteriore difficoltà legata alla valutazione delle statistiche in ambito infortuni e lesioni è il riferimento concreto alla situazione in cui il dipendente si fa male sul lavoro. Quali sono le cause che – in primis – determinano e poi innescano la caduta? Fattori particolarmente importanti sono quelli legati alla sfera personale del soggetto nonché il suo stato emotivo, poiché sono questi gli aspetti cruciali contenuti nella ragione per cui qualcuno, ad esempio, ha perso il proprio equilibrio. Tutto questo va preso in considerazione, nell’ottica del miglioramento della sicurezza sul lavoro nella tua azienda. Ecco perché la seconda parte di questo articolo s’incentra soprattutto sul modo in cui gli eventi inattesi concorrono a determinare gli infortuni sul lavoro – e come ci si comporta in maniera sicura, nonostante tutto.

*Public Information, Open Government License (v3.0).

 

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