Gli infortuni più comuni sul lavoro – e cosa ci insegnano

È un dato di fatto: gli infortuni sul lavoro continuano a verificarsi. Anche quando gli esperti sulla sicurezza sono precisi e diligenti, rivedono spesso e accuratamente gli indicatori e, dal punto di vista formale, fanno sì che ogni singolo dettaglio renda l’ambiente il più sicuro possibile.
Oltretutto, gli approcci tradizionali finiscono per togliere l’attenzione a quelli che sono i veri modelli di rischio in materia di incidenti sul lavoro. Uno sguardo attuale sugli infortuni più comuni chiarisce che dobbiamo cambiare il modo di pensare questo ambito delle nostre vite.

Quando gli infortuni sul lavoro si verificano con maggior frequenza

Nel primo articolo della nostra nuova serie sui cambiamenti di paradigma nella sicurezza sul lavoro, abbiamo puntato su una chiave di lettura ben precisa: la necessaria distinzione fra pericoli e energia pericolosa. Come ricorderanno i lettori del testo, le energie pericolose ci circondano dappertutto e in quanto tali non possono essere eliminate. L’energia cinetica, ad esempio, è un fattore d’influenza che va meglio compreso: interessa non solo macchine e veicoli in movimento, ma anche le persone.

Dalle statistiche prodotte dall’Assicurazione Sociale Tedesca per gli Infortuni (DGUV da infortuni sul lavoro, pagina 8), emergono le cinque categorie di attività in cui maggiormente si verificano gli infortuni sul lavoro in Germania:

  1. Movimenti (ad es., camminare)
  2. Lavoro con utensili a mano
  3. Manipolazione di oggetti
  4. Trasporto manuale
  5. Operazioni di macchina.

Quest’elenco è la chiara dimostrazione che l’errore umano gioca sempre un ruolo importantissimo in questo contesto. Infatti se si chiede a dei lavoratori provenienti da qualsiasi settore di condividere la loro esperienza di vita, la conclusione a cui in poco tempo si giungerà sarà sempre la stessa: in praticamente tutte le testimonianze il fattore umano è stato decisivo.

L’energia pericolosa: come può aumentare gli infortuni sul lavoro

Quando si parla di sicurezza sul lavoro, non basta soffermarsi soltanto su quegli elementi intrinsecamente pericolosi quali fiamme libere o spigoli vivi. Le situazioni che diventano pericolose per gli esseri umani emergono solo con l’aggiunta di energia – quella derivante dal loro stesso movimento. L’energia pericolosa risulta dal contatto degli individui con oggetti immobili come ad esempio un pilastro o il telaio di una porta. La componente attenzione sarà determinante nella prevenzione degli infortuni sul lavoro ogniqualvolta le persone saranno in movimento.

Detto questo, l’impatto del fattore umano è chiaramente manifesto: le valutazioni del rischio e misure di sicurezza da sole non basteranno a mitigarlo. Sono le segnalazioni degli incidenti a confermarlo: poiché le procedure di lavoro sono il più delle volte ben concepite, il potenziale di pericolo innanzitutto non sussiste. Eppure, mentre vengono accertate le cause di un incidente spesso si scopre che a provocarlo era stata l’inosservanza – da parte dei dipendenti – delle linee guida o degli standard di sicurezza. In effetti, l’individuo coinvolto, intenzionalmente o meno, stava eseguendo un’azione in un modo diverso da quello che ci si aspettava – anche qui, intenzionalmente o meno.

Comportamento sicuro in tempo reale

La lezione non poteva che essere più chiara: se il segreto sta nella gestione consapevole e sicura di una situazione individuale, è quindi fondamentale tenere occhi e mente sull’attività che si sta eseguendo. E questo richiederà una maggiore consapevolezza nei confronti di quei fattori rilevanti per la sicurezza.

Scheda della tecnica di riduzione degli errori critici
Le persone hanno bisogno di strumenti che insegnino loro a stare all’erta e a tenersi alla larga dai pericoli, indipendentemente dalle circostanze.
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(Immagine: © SafeStart)

Fortunatamente, l’acutezza sensoriale può essere sviluppata attraverso l’allenamento. L’autopercezione è particolarmente importante a questo riguardo. Le domande:

  • Come mi sento adesso?
  • Che cosa mi distrae?
  • Come posso concentrarmi meglio?

diventano radicate nella nostra mente, poiché sono esattamente quattro gli stati critici (stanchezza, fretta, frustrazione ed eccesso di fiducia) che, da soli o in combinazione tra loro, ci possono portare a commettere errori e al rischio di infortuni.

Conclusione: evitare incidenti sul lavoro attraverso la consapevolezza della sicurezza

Se torniamo alle statistiche, è innegabile che questo tipo di analisi abbia portato le aziende a compiere enormi progressi in termini di sicurezza sul lavoro: gli infortuni mortali in Germania, per esempio, sono chiaramente diminuiti. Ad ogni modo, gli incidenti sul lavoro sussistono ancora, così come le lesioni e, tragicamente, le fatalità. Questo ci fa capire la necessità di andare oltre gli standard di sicurezza e le linee guida. Per fare veramente la differenza, le misure di sicurezza devono essere estese in modo tale da comprendere anche il comportamento umano.

Per ulteriori informazioni su come funziona SafeStart e su cosa è possibile ottenere, vai su “Che cos’è SafeStart?“.

 

(Immagine di copertina: © Gino Santa Maria | fotolia.com)